Covid-19 e obesità

L’obesità  è  un problema particolarmente grave in special modo in alcune zone del pianeta, come negli USA (dove la percentuale di obesi si assesta a più del 40%) e nel Regno Unito dove gli adulti obesi sarebbero il 27% della popolazione. I ricercatori della University of North Carolina  studiando i dati, di questi ultimi mesi, hanno scoperto che le persone con obesità, sono maggiormente esposte ai rischi connessi al coronavirus. Le probabilità di finire in ospedale per Covid-19 e complicanze annesse aumentano del 113%, se paragonate con quelle di una persona in salute. Gli obesi tendono a finire in terapia intensiva nel 47% dei casi e hanno un rischio maggiore di morire per il virus (48% in più).

La ricerca è stata portata avanti dal professore Barry Popkin, del dipartimento di Nutrizione della UNC Gillings Global School of Public Health.

Ma perché gli obesi corrono tali rischi? Come fa notare lo studio americano, essi solitamente soffrono di gravi disturbi come il diabete di tipo due o malattie cardiache, situazioni queste, che mettono notevolmente a rischio la salute.

 L’obesità inoltre può causare disordini metabolici come l’insulino resistenza e infiammazioni che rendono ancora più difficile per il corpo lottare contro il virus.

A questo proposito riportiamo ad esempio l’impegno deI governo di Londra che  ha lanciato una campagna contro la “bomba a orologeria dell’obesità”. Boris Johnson ha da tempo dichiarato guerra al junk food per limitare la pressione sul Servizio sanitario nazionale

Il piano messo a punto dagli inglesi prevede, tra le altre cose, il divieto di pubblicità televisiva e online di “junk food” (cibo spazzatura) prima delle 21; la messa al bando delle offerte “buy one get one free” (paghi uno, l’altro è in omaggio); l’obbligo di riportare l’apporto calorico sui menu.

La letteratura scientifica concorda nel ritenere l’obesità e il sovrappeso  fattori che aumentano il rischio di morte o che comportino gravi complicazioni legate al l’infezione da Covid-19.

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Dott. Roberto Federico

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